Educare alla parità di genere. Costruzione e de-costruzione sociale del genere nella lingua, nei linguaggi e nel mondo delle cose

PREMESSA

Educare alla parità di genere significa promuovere una cultura dell’uguaglianza, all’interno della quale la diversità tra uomini e donne viene concepita come risorsa e non come elemento discriminante. Per tale motivo, centrale risulta il ruolo di educatori/educatrici, genitori e formatori/formatrici nello sviluppo di uno spirito critico che possa favorire la libera costruzione di sé e la libera espressione dell’altro.

Occuparsi di genere significa occuparsi dei ruoli che la società, per cultura e tradizione, associa a un determinato sesso piuttosto che a un altro, concependo tale diversità come il frutto e la naturale conseguenza di una diversità biologica tra uomo e donna.

Pertanto risulta necessario, per gli/le educatori/educatrici, possedere una giusta dose di consapevolezza, non soltanto in quanto persone appartenenti a una cultura non-neutra, ma anche (e soprattutto) in quanto operatori/operatrici all’interno del settore educativo.

OBIETTIVI

  • Fornire un’approfondita conoscenza degli stereotipi di genere, e dei loro ambiti di azione e trasmissione.
  • Sviluppare senso critico in relazione al riconoscimento e all’abbattimento degli stereotipi di genere.
  • Fornire un approccio pedagogico e psicopedagogico in relazione alle questioni di genere.
  • Incrementare la conoscenza giuridica volta alla promozione dell’equità di genere.
  • Promuovere la conoscenza di famiglia/e e ruoli genitoriali in ambito giuridico ed educativo.
  • Definire e fornire gli strumenti necessari per una consapevole costruzione di sé e della propria identità di genere.
  • Definire e fornire gli strumenti necessari al fine di instaurare equi rapporti interpersonali.
  • Fornire modelli di buone pratiche di equità nella lingua, nei linguaggi e nel mondo delle cose.
  • Promuovere una fruttuosa collaborazione tra educatori/educatrici, enti di formazione, scuole e famiglie.
  • Eliminare la sovrapposizione priva di fondamento tra Studi di genere e Teoria gender.
  • Offrire percorsi concreti e proposte operative per educare a una cittadinanza attiva e paritaria

PROGRAMMA DEL CORSO

Parte 1 – Studi di genere

  • Cosa sono e di cosa si occupano gli studi di genere. In Italia e in Europa, adesso e in passato.
  • Perché si è diffusa la paura del cosiddetto “gender”? Differenza tra studi di genere e teoria gender.
  • Uno sguardo alla storia: nascita e sviluppo studi di genere.

Parte 2 – Costruzione e de-costruzione degli stereotipi di genere

  • Che cosa sono gli stereotipi di genere.
  • Quali sono le caratteristiche di uno stereotipo di genere.
  • Attraverso quali canali si trasmettono gli stereotipi di genere.
  • Conseguenze provocate dalla presenza e dalla perpetuazione degli stereotipi di genere (infelicità, rifiuto del proprio essere, discriminazione, ecc..).
  • A quale età vengono assorbiti e a quale età vengono rafforzati e sedimentati gli stereotipi di genere.
  • In che modo e con quale peso si inserisce il ruolo dell’insegnante nel quadro di costruzione o de-costruzione degli stereotipi di genere.
  • La percezione e costruzione di sé e dell’altro all’interno di una cultura stereotipata (contributo psicologhe e pedagogiste).

Parte 3 –  Lingua e linguaggi, per una comunicazione non sessista

  • Che genere di lingua? La lingua italiana è una lingua neutra?
  • Un altro genere di lingua attraverso l’uso non sessista della lingua italiana.
  • Esempio di equità linguistica: Giornaliste Giulia.
  • Oltre la lingua: rappresentazione di genere nella comunicazione non verbale (ad esempio spot televisivi, locandine, segnaletica, ecc..)
  • Fase di restituzione: invitare gli/le insegnanti ad analizzare, con studenti e studentesse, testi verbali e non verbali nell’ottica della parità di genere. Provare inoltre a riscrivere e/o riformulare i suddetti testi utilizzati come caso di studio.

Parte 4 – Una storia priva di donne o privata alle donne?

  • Perché le donne non compaiono all’interno dei testi scolastici di scienze, storia, biologia, matematica, ecc…? Le ragioni sono storiche, culturali o biologiche?
  • Esempio di attività volta al contrasto di tale discriminazione: Toponomastica femminile.
  • Fase di restituzione: Invitare le/gli insegnanti a riscoprire, insieme a studenti e studentesse, le donne che hanno segnato la storia attraverso le attività di Toponomastica femminile.
  • Contributo: Toponomastica femminile.

Parte 5 –  Maschi portati per le materie STEM, femmine portate per le materie   umanistiche

  • Cosa sono le materie STEM e con quali percentuali vengono studiate dal mondo maschile e da quello femminile.
  • Le due culture e i concetti di “duro” e di “molle” quando si parla di conoscenza
  • In che modo e per quali ragioni l’educazione e la cultura guidano e condizionano le future scelte di individui in piena fase di formazione.
  • Analisi quantitativa della presenza di uomini e donne in alcuni settori lavorativi utilizzati come casi di studio. La diversa e sistematica distribuzione di uomini e donne in alcuni settori piuttosto che altri è casuale, naturale o culturale?
  • Analisi statistica riguardo l’attuale Gender Gap: a parità di titoli e competenze, quanto guadagnano uomini e donne?
  • Le STEM in mostra (attualmente la nostra vecchia mostra sulle STEM compare già tra le iniziative del MIUR sotto il nome di Rete per la parità. Questa nuova mostra è più completa e più bella: potremmo presentarla on-line alle docenti e, volendo, stamparla su richiesta per le scuole, previo rimborso spese di stampa).

Parte 6 – Diritto e parità di genere

  • Pari opportunità e parità di genere nel mondo del diritto europeo
  • Pari opportunità e parità di genere nel mondo del diritto italiano
  • Il cognome coatto
  • Contributo: Avvocate dell’associazione

Parte 7 – Famiglie, ruoli genitoriali e collaborazione tra educatori/educatrici ed enti di formazione.

  • Sguardo alla realtà: demistificare il concetto di famiglia tradizionale, offrire una visione delle famiglie aderente alla realtà (con conseguente annullamento e riformulazione dei tradizionali ruoli legati alle figure di madre e padre).
  • Che tipo di madre (biologica, sociale, ecc…)?
  • Che tipo di padre?
  • Che tipo di prole in relazione al tipo di famiglia? Come la teoria gender si fa spazio in questo contesto?
  • Cambiamento culturale: un cambiamento che parte dalla collaborazione tra famiglie, scuola e ogni altro ente di formazione.

Contributo: avvocate, psicologhe e pedagogiste, insegnanti di scuole che hanno già sperimentato alcuni anni di didattica attenta all’educazione di genere (i casi di Roma, Cagliari, Avola, Melegnano, Lodi, Catania, Milano)