Lavinia Capponi

 

Presentazione

In questa sede ci occuperemo di presentare il metodo utilizzato nelle scuole dell’infanzia (3-6) ad indirizzo Montessori per la preparazione alla letto-scrittura, sottolineando le evidenze teorico-scientifiche che permettono di considerarne l’efficacia.

Possiamo iniziare rilevando come le attività del leggere e dello scrivere non siano attività naturali, ragione per la quale il cervello è messo a dura prova quando si trova ad affrontare i diversi sistemi di scrittura. Parlare, leggere e scrivere sono fondamentalmente attività eseguite in maniera simultanea, sotto forma di sincronizzazione funzionale (Phillips, Singer 2007). L’esperienza crea l’alfabetizzazione del cervello attraverso modificazioni neurali, motivo per cui la scrittura è necessariamente un prodotto costruito. Viceversa, l’esperienza con le parole scritte costruisce i circuiti cerebrali che sono alla base della lettura. Al bambino spettano tre compiti principali: il primo consiste nello sviluppo della rappresentazione simbolica, il secondo nel concepire l’idea che insiemi di simboli trasmettano parole, infine, che le parole sono composte da suoni discreti e che le lettere codificano questi suoni nella scrittura.

Inizialmente il bambino stringe la matita con l’intera mano, tenendola ben stretta al palmo e usando le spalle per muoverla. Successivamente inizia ad usare un modo più maturo per afferrarla tenendola tra le falangi distali di pollice, indice e medio. In questa fase, l’avambraccio viene di solito rivolto verso l’alto e i muscoli intrinseci della mano muovono la matita. I prerequisiti necessari per scrivere richiedono l’integrità di una serie di sistemi sensomotori.

In particolare, tali prerequisiti sono:

  • uno sviluppo adeguato della motricità fine;
  • buona coordinazione occhio-mano;
  • capacità di tenere in mano arnesi o strumenti di scrittura;
  • capacità di tracciare tratti di base come linee e cerchi;
  • orientamento del linguaggio stampato (discriminazione sinistra/destra);
  • percezione delle lettere, intesa come capacità di riconoscere le forme e notare somiglianze e differenze, inferire i movimenti necessari per produrne le forme e darne descrizioni verbali accurate.

In questo senso, potremmo dire che il metodo Montessori, attraverso la preparazione indiretta e diretta alla scrittura, lavora ampiamente sull’integrazione dei sistemi visivo, motorio, sensoriale e percettivo.

La preparazione indiretta alla scrittura riguarda la preparazione della mano:

  • gli incastri solidi, i travasi, i telai delle allacciature e le spolette colorate sono state pensate per esercitare la mano alla la prensione dello strumento di scrittura;
  • le tavolette del liscio e del ruvido e gli incastri geometrici piani sono pensati per allenare la mano alleggerezza nello sfiorare le superfici;
  • le scatole dei rumori e i campanelli per donare scioltezza al polso;
  • la torre rosa e la scala marrone, per garantire fermezza al gesto.

Le attività di vita pratica come lavare il tavolo, spazzolare il tappeto, ma anche la stessa disposizione ordinata del materiale nell’ambiente Montessori, aiutano lo sviluppo dell’orientamento sinistra-destra.

La preparazione diretta alla scrittura riguarda il lavoro dei bambini con gli incastri del disegno, le lettere smerigliate e l’alfabeto mobile.

Le lettere smerigliate sono lettere corsive ritagliate dalla carta vetrata e attaccate su un cartone pressato liscio (25×10 cm) sulle quali esercitare, toccandole con il polpastrello, la manualità fine delle dita, del polso e del braccio ancora prima di iniziare a scrivere con la penna sul foglio. Sono di colore rosso le consonanti e blu le vocali. E’ quindi necessario che il maestro accompagni le prime fasi di sperimentazione delle dita sulle lettere per memorizzare il senso corretto della loro scrittura. Esse arrivano all’intelligenza del bambino attraverso tre vie: la visione della lettera, il suono e la percezione tattile.

DIMOSTRAZIONE CON ALCUNE LETTERE (TRE TEMPI). H muta e il suo nome è acca; Q sempre unita alla U; C e G due suoni (velari, affricate). Le lettere non sono mai presentate sulla base della somiglianza con elementi di fantasia o attraverso particolari libri operativi, infatti sono unicamente gli attributi sensoriali a identificarle. Tale metodo risulta efficace sulla base di evidenze scientifiche (Longcamp et al, 2003, 2005) per cui le rappresentazioni visive e sensomotorie delle lettere sono associate l’una all’altra e interagiscono nell’elaborazione delle lettere, formando un network funzionale lettura-scrittura: la percezione delle lettere è facilitata dall’esperienza manuale.

L’altro interessante materiale che appartiene alla preparazione diretta alla scrittura è l’alfabeto mobile, cioè l’insieme delle lettere dell’alfabeto solide e in legno contenute in una scatola. Esse sono della stessa dimensione delle lettere smerigliate e dello stesso colore per distinguere vocali da consonanti e sono il primo strumento che consente al bambino di comporre le parole sulla base del parlato: le parole saranno formate a partire da immagini di oggetti, del cui nome il bambino dovrà discriminare i suoni, compiendo un lavoro simultaneo di riconoscimento grafema-fonema sulla base del significato (Deahene 2009, p. 239). Quando il bambino inizierà a rileggere le parole da lui composte, avrà compiuto un primo passo verso l’attività della lettura, contemporaneamente il lavoro eseguito con gli incastri del disegno avrà preparerato la mano alla scrittura vera e propria, permettendo al bambino di abbandonare l’alfabeto mobile.

 

Profilo

Lavinia Capponi ha conseguito la laurea magistrale in Letteratura italiana, Filologia moderna e Linguistica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, interessandosi prevalentemente a tematiche di acquisizione linguistica nei bambini e alle sue interazioni con la psicologia cognitiva.

Contestualmente alle attività accademiche, grazie ad una forte curiosità per il mondo dell’infanzia, ha approfondito temi legati alle scienze pedagogiche, scoprendo una particolare inclinazione verso il metodo Montessori.

Le diverse ricerche sono confluite nel lavoro di tesi di laurea magistrale edito da Universitalia con il titolo La parola incarnata. Teoria e didattica della lingua nel metodo Montessori. Attualmente sta indagando l’utilizzo del metodo nella didattica della lingua italiana come lingua seconda.